Smart city: la svolta è oggi
Avete mai pensato di vivere in una città che si basa integralmente sull’intelligenza artificiale sfruttando droni, Big data e trasporti innovativi? Ebbene sì, quelle che fino a pochi anni fa erano state delle timide proposte di revisione dell’urbanistica stanno pian piano prendendo piede e gettando le basi per una nuova concezione degli spazi. In poche parole stiamo parlando di Smart city, termine di cui avevamo già offerto un assaggio nell’articolo su Aguaduna.
Con Smart city si intende un insieme di innovazioni digitali tali da migliorare le reti di trasporto urbano, predisporre efficienti soluzioni di smaltimento di rifiuti e trovare sistemi all’avanguardia per l’illuminazione e il riscaldamento degli edifici. E questi sono solo alcuni dei vantaggi. Nel concreto tutto ciò si traduce nella presenza di veicoli ibridi o elettrici, in materiali per un’edilizia sostenibile e, non da ultimo, in sensori e dispositivi IoT (Internet of Things).
Natura e vantaggi dell’IoT
L’IoT comprende una serie di dispositivi digitali adoperabili nella quotidianità. Parliamo di software avanzati, attuatori e apparecchiature di monitoraggio e, ancora, sensori intelligenti che lavorano dati wireless in tempo reale. Chiamiamo in causa non solo smartphone e semafori ma anche case, orologi e frigoriferi, purché connessi alla rete. Di conseguenza ogni elemento della città diventa intelligente perché capace di scambiare dati e attivarsi a seconda delle necessità. Gli ambiti di applicazione sono i più disparati, dalla gestione dei rifiuti al controllo della viabilità, dall’illuminazione intelligente alla gestione idrica.
Proviamo ora a formulare qualche esempio pratico per metterne in luce l’effettiva utilità. Prendiamo gli “Smart bin”, dei cestini in grado di riconoscere il livello di riempimento e inviare il segnale di raccolta materiali di scarto in base all’effettivo bisogno, risparmiando così in tratte di uscita e, di conseguenza, in emissioni. E ancora, si pensi all’intramontabile problema del traffico urbano: con la presenza di sensori a bordo di ogni veicolo, da autobus a treni fino a vetture private, sarà possibile ottimizzare i percorsi e conciliare gli orari di transito in maniera tale da evitare ingorghi.
Tra i benefici più immediati si riscontra pertanto un incremento della sostenibilità del sistema urbano nel suo assetto generale, con evidenti ripercussioni positive sulla salute dei cittadini in primis; quindi efficienza, intelligenza e sicurezza pubblica.
In cosa può migliorare ancora?
Nel quadro idilliaco appena delineato, non mancano tuttavia i limiti, specie quelli di natura burocratica. Spesso e volentieri ci si scontra infatti con la mancanza di fondi da investire da parte delle amministrazioni comunali e, soprattutto, non esiste ancora un quadro normativo di riferimento nazionale capace di guidare i singoli Comuni in questa soluzione tecnologica. Senza contare la delicata questione della gestione dei dati personali: in una realtà totalmente interconnessa, come presuppone l’IoT, ogni individuo dovrebbe consentire l’accesso ai propri dispositivi incondizionatamente. Al momento si è in un limbo tale per cui le informazioni circa le nostre attività, abitudini, salute, collocazione geografica e quant’altro vengono collezionate senza il supporto di una legislazione sulla privacy ad hoc. L’esigenza di una tutela in tal senso ha quindi mosso le coscienze comuni spingendo l’International Organization for Standardization (ISO) e l’International Electrotechnical Commission (IEC) a pubblicare nel 2022 un elenco di standard di sicurezza e relativi controlli pratici. Tra questi figura innanzitutto il principio di informazione: gli utenti devono essere al corrente e approvare il trattamento dei propri dati nonché disporre di contatti utili per ricevere servizio di supporto; si è inoltre discusso della necessità di implementare l’affidabilità dei sistemi di autenticazione utente e dispositivo e, ancora, con un occhio di riguardo all’ecologia, lo sforzo è stato destinato allo smaltimento o riutilizzo sicuro delle apparecchiature. Per citare solo alcune delle linee guida. In seconda battuta, ma non per questo meno importante, sussiste la questione rete: sviluppare un sistema che metta in comunicazione devices di ogni natura e dimensione richiede una banda più che performante. La risposta, attualmente ancora precaria, potrebbe essere il 5G.
In un contesto mondiale non ancora del tutto pronto ad accoglierlo, si sono tuttavia registrati casi di successo. Sofisticato e rapido, l’IoT ha infatti conquistato il cuore di alcune metropoli apportando notevoli migliorie. È il caso di Barcellona che lo adopera per la gestione integrata di acqua, illuminazione e parcheggi. E ancora in Italia possiamo citare Bologna, Milano e Firenze tra le città più smart e sostenibili, secondo quanto afferma il rapporto ICity Rate di FPA.
In sintesi:
La connettività IoT applicata all’urbanistica, nota anche come “Smart City” o “Città Intelligente”, è un campo in cui la tecnologia dell’Internet of Things viene utilizzata per migliorare l’efficienza, la sicurezza e la qualità della vita nelle aree urbane. L’obiettivo principale è quello di sfruttare i dati e i dispositivi connessi per gestire in modo più intelligente le risorse, ottimizzare i servizi urbani e creare un ambiente più sostenibile e vivibile per i cittadini.
Ecco alcuni esempi di come la connettività IoT viene applicata all’urbanistica:
- Gestione del traffico: Sensori e telecamere intelligenti possono essere installati nelle strade per monitorare il flusso del traffico in tempo reale. Questi dati possono essere utilizzati per ottimizzare i semafori, segnalare incidenti o intasamenti e migliorare la mobilità urbana.
- Illuminazione intelligente: Luci stradali a LED connessi possono essere utilizzate per regolare automaticamente l’intensità luminosa in base alle condizioni ambientali e al movimento dei pedoni e dei veicoli. Questo non solo aiuta a ridurre i costi energetici, ma aumenta anche la sicurezza nelle zone urbane.
- Rifiuti intelligenti: Contenitori per rifiuti dotati di sensori possono segnalare quando sono pieni, consentendo ai servizi di raccolta di ottimizzare le rotte e ridurre gli sprechi.
- Monitoraggio ambientale: Sensori possono essere utilizzati per monitorare la qualità dell’aria, la presenza di inquinanti e altri parametri ambientali, consentendo una migliore gestione e protezione dell’ambiente urbano.
- Parcheggio intelligente: Sensori possono essere installati nei parcheggi per aiutare i guidatori a trovare posti disponibili in tempo reale, riducendo la congestione e il traffico derivante dalla ricerca di un parcheggio.
- Sicurezza pubblica: Telecamere e sensori possono essere utilizzati per rilevare situazioni di emergenza, come incendi o attività sospette, consentendo una risposta rapida e una migliore sicurezza pubblica.
- Servizi pubblici efficienti: La connettività IoT può essere utilizzata per ottimizzare la gestione dei servizi pubblici, come l’illuminazione, la distribuzione dell’acqua e l’energia, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza.
L’uso della connettività IoT nell’urbanistica offre diverse opportunità per rendere le città più intelligenti, sostenibili ed efficienti. Tuttavia, è importante affrontare anche le questioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati, poiché la raccolta e la condivisione di informazioni in una città connessa comportano sfide specifiche che devono essere gestite in modo adeguato.

Laureanda in Giornalismo, Cultura Editoriale e Comunicazione Multimediale presso l’università di Parma, adora interfacciarsi con realtà sempre nuove. Aspirante viaggiatrice, ha un occhio di riguardo per l’ecologia e i diritti umani. In Atmosphera lab ha trovato un valido alleato per comunicare ciò che più le sta a cuore.


